New Deal

E' tempo di riscrivere la storia di questo Paese. Via le caste politiche, via chi resiste al cambiamento, rimandiamo al mittente l'esternalizzazione dei costi. Ci vuole un nuovo Rinascimento (arte, cultura, società), uno o più progetti per una nuova cittadinanza. Spazio alla creatività e alle forze fresche. Spazio alla vera e libera informazione. Tra il reale e l'irreale c'è una porta: quella porta siamo noi.

Monday, December 04, 2006

Neverending story

Fatta l’unità, creato lo stato. Lotte di civiltà, vittorie per tutti. Ecco i diritti: allo studio, alla sanità, alla pensione, all’informazione, alla libera espressione, in un libero Paese. L’Italia del resto è sempre stata terra di conquiste, no? Siamo tra i più grandi del mondo. Ecco le sigle e i riconoscimenti internazionali. Questione di numeri, questione di rapporti di forza (reale o apparente). Gli Italiani partecipano al banchetto, con modalità ed appetiti diversi. Che il vino e i finanziamenti scorrano a fiumi. Mafia, corruzione, evasione, nepotismo, impunità per chi la legge non la rispetta, sviluppo insostenibile… sono bizzarrie di un Paese che cresce, il prezzo da pagare per essere tra chi conta. L’importante è che ci sia benessere per tutti, ehm… per la maggior parte, vabbè insomma, che ci sia benessere.

Cammino per le strade e sento molte cose. Il popolo è diviso e confuso. Parla con parole che non sono sue. Discute di argomenti suggeriti dai potenti. Cammino per i mercati e mi accorgo che il popolo è a volte affamato e incazzato, altre volte distratto e rassegnato. C’è chi elemosina, chi tira la cinghia, chi consuma acriticamente. Sembravano lontani i tempi del signore e del servo, del padrone e del contadino. Ma li rivedo. Il signoraggio, il vassallaggio, orde di disperati che vanno in città e vivono di espedienti, e poi gli stupri, le violenze sui minori, lo sfruttamento, la legge che non è uguale per tutti. Dalla monocrazia si è passati all’oligarchia, con l’illusione della democrazia. La demagogia è quella di sempre, ma le tecniche si sono affinate. La massa è massa e va modellata, coccolata, ammonita, sostenuta, ma soprattutto usata. Il gioco di potere si è spostato a livelli più alti e sottili, quasi inimmaginabili. Dagli editti, alla televisione, ma nelle piazze, prima o poi, ci si finisce sempre.

Cittadini, tecnicamente istruiti, ma di fatto ignoranti. Cittadini, formalmente liberi di scegliere, ma di fatto condizionati da altri o da altri problemi. Ingenui, come i contadini di una volta, che scendono in paese, magari con l’abito buono, per partecipare alla fiera delle vanità e che se ne tornano alleggeriti, indebitati, carinamente fottuti. Il gioco è sempre stato truccato. Ma dov'è l'autorità? Dove sono le garanzie? Dove sono quelli che vogliono far saltare il banco? Dove sono i moralizzatori, i rivoluzionari, i capipopolo? Forse ubriachi in qualche taverna, persi dietro qualche sottana? Oppure Tele Apatia ha colpito anche loro??

Organizziamoci, organizziamoci...

Little John

4 Comments:

At 10:45 AM, Anonymous Anonymous said...

Tu cechi un capopopolo?? Beh, Bossi è a 2 cilindri e poi è legaiolo... Eminems Ruini potrebbe essere il nuovo Savonarola... ma non farà mai la stessa fine.. Non trovo il nuovo Masaniello. Caruso??? Naaaaaa!!!!

Anonimo Aretino

 
At 11:10 AM, Anonymous Anonymous said...

Masaniello???

...e lo Stato questa volta
non mi deve condannare
pecché so' pazzo, je so'
pazzo
ed oggi voglio parlare.
Je so' pazzo, je so' pazzo
si se 'ntosta 'a nervatura
metto tutti 'nfaccia 'o muro.
Je so' pazzo, je so' pazzo e
chi dice che Masaniello
poi negro non sia più bello?
E non sono menomato
sono pure diplomato
e la faccia nera l'ho dipinta
per essere notato.
Masaniello è crisciuto
Masaniello è turnato.
Je so' pazzo, je so' pazzo
nun nce scassate 'o cazzo!


Al popolo, come dici tu, piace fottere e piangere... non cambierà mai. Pecoroni si nasce, ma alla fine ci si diventa anche.

Beeehhh...
hasta la victoria

Cicuzz

 
At 1:01 PM, Anonymous Anonymous said...

Avete buoni propositi, ma forse siete troppo sognatori. La realtà è un altra cosa. I potenti ci saranno sempre e sempre cercheranno di approfittarsi degli altri. Non si può cambiare il sistema, tanto più che l'Italia è un piccolo ingrnanaggio di un sistema più grande. Io guardo al piccolo, ai miei spazi, a vivere nel miglior modo possibile.

Tutto il resto è fuori dalla mia portata.

Carlo

 
At 11:06 AM, Anonymous Anonymous said...

Era un po' che non sentivo parlare di "popolo", concetto astratto e quasi sfumato, troppo spesso ridotto a "massa beota", incarnazione massima della realtà artificiosa e contraffatta che tanto mi frustra, mi provoca rabbia.
Penso a tutto quello che potrebbe cambiare se solo le energie fossero indirizzate in maniera critica...rivedo la folla nelle piazze e per le strade piene...NO, nessuna manifestazione, solo la coppa del mondo. E rifletto e collego: i Paesi che han vinto la coppa erano sempre "alle cozze" quando hanno raggiunto quel risultato, per crisi economiche, sociali, culturali. Penso a quale potrebbe essere allora il collante (la prospettiva, il progetto, il sogno) per farci muovere il culo, per farci alzare la testa, per farci pensare che SI_PUO'_FAREEEEEE!!!!
E comincio io il cambiamento, perchè PARTIRE da Sé e il primo passo, quello che non si può delegare, quello che cambia le carte in tavola subito, quello che rende possibilissimo il "si può fare". La nostra coscenza, il nostro immaginario per contagio colorerà e mobiliterà quello altrui. TRUST, WE'RE NOT ALONE.

 

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