Sogni come foglie d’autunno
L’uomo non sfrutterà mai più i suoi simili, mai più guerre, ne vittime civili. Foglie che cadono. Bandiremo le cluster bombs, le armi chimiche e le bombe atomiche. Foglie che cadono. Città vivibili, società giuste e solidali. Foglie che cadono. Sconfiggeremo la fame nel mondo, ridurremo l’effetto serra e l’acqua sarà un diritto per tutti. Foglie che cadono. Uguaglianza, libertà e fratellanza. Foglie che cadono. Classi dirigenti illuminate ed etiche. Foglie che cadono.
Non si può più sognare in grande. O se sei grande, nel tempo, rimuoverai quasi tutto. L’uomo ha un tarlo che lavora dentro di se, non impara dagli errori, non riesce pienamente a migliorarsi. Più che dipingere, imbratta. Più che assaggiare, divora. Più che amare, fotte, se stesso, gli altri e i loro sogni.
Mancano brevetti, software e volontà per realizzarli. Questi sogni non hanno mercato, così dice chi nel mercato ci sguazza. E poi, quando i cestini storici o economici sono pieni, c’è sempre il cestino filosofico: l’utopia.
Alle limitazioni, demagogie e interruzioni pubblicitarie siamo già abituati. Anche se ci venderanno brain machine, merda o nuove droghe, non smettiamo di sognare. Un nuovo rinascimento, una nuova rivoluzione culturale, nuove società. I sogni, nell’autunno dell’umanità, cadono. Ma se ci sarà una nuova stagione dovrà essere bella ed emozionante. Come una musica evocativa, come una serata in compagnia, come gli occhi di una ragazza che conosco, come il sorriso di un bambino.
Robin W.
Non si può più sognare in grande. O se sei grande, nel tempo, rimuoverai quasi tutto. L’uomo ha un tarlo che lavora dentro di se, non impara dagli errori, non riesce pienamente a migliorarsi. Più che dipingere, imbratta. Più che assaggiare, divora. Più che amare, fotte, se stesso, gli altri e i loro sogni.
Mancano brevetti, software e volontà per realizzarli. Questi sogni non hanno mercato, così dice chi nel mercato ci sguazza. E poi, quando i cestini storici o economici sono pieni, c’è sempre il cestino filosofico: l’utopia.
Alle limitazioni, demagogie e interruzioni pubblicitarie siamo già abituati. Anche se ci venderanno brain machine, merda o nuove droghe, non smettiamo di sognare. Un nuovo rinascimento, una nuova rivoluzione culturale, nuove società. I sogni, nell’autunno dell’umanità, cadono. Ma se ci sarà una nuova stagione dovrà essere bella ed emozionante. Come una musica evocativa, come una serata in compagnia, come gli occhi di una ragazza che conosco, come il sorriso di un bambino.
Robin W.
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